In Fondazione Poliambulanza il trattamento radioterapico dei tumori addominali (radioterapia) è caratterizzato dall’uso intensivo di tecniche avanzate, con soluzioni differenziate per le diverse patologie. Le neoplasie più frequentemente trattate sono quelle del fegato, pancreas e retto.
Per le neoplasie del fegato sia primitive (prevalentemente epatocarcinomi) che secondarie (metastasi da varie primitività) il centro ha sviluppato una speciale esperienza nei trattamenti stereotassici (SBRT) che in casi selezionati possono costituire un’alternativa al trattamento chirurgico o ad altre forme di trattamento locale. La Radioterapia stereotassica consiste nella erogazione, con tecniche di alta precisione, di dosi molto elevate in poche sedute. È una situazione di massima complessità tecnica in cui applichiamo in modo integrato una serie di soluzioni: individuazione del bersaglio mediante TC con contrasto e fusione di immagini multimodali, sistema di immobilizzazione a doppio vacuo, sistema di controllo del movimento respiratorio (“deep inspiration breath hold”), modulazione di intensità volumetrica (VMAT), Radioterapia guidata da immagini (IGRT) con correzioni di set up mediante lettino robotico 6D.
L’obiettivo di questa tecnica è quello di agire sul tumore con precisione millimetrica per distruggere il tessuto malato con meccanismi ablativi in modo da non danneggiare in alcun modo il tessuto sano. I cicli terapeutici sono di breve durata (non superano solitamente le 5 sedute) e addirittura si svolgono in un’unica seduta per moli casi localizzati a livello del cranio (Radiochirurgia).
Per le neoplasie del pancreas, sia in un contesto pre-operatorio che in casi esclusi dalla chirurgia, il trattamento radioterapico è normalmente associato a chemioterapia e per la sede dell’organo si devono considerare i rischi di tossicità per vari organi circostanti (stomaco, duodeno, tenue, fegato, reni, midollo…). Per tale motivo adottiamo sistematicamente soluzioni come la individuazione del bersaglio mediante TC con contrasto e fusione di immagini multimodali, la modulazione di intensità volumetrica (VMAT) e la Radioterapia guidata da immagini (IGRT).
Per le neoplasie del retto, poiché il trattamento radioterapico è normalmente pre-operatorio e associato a chemioterapia, un aspetto prioritario è quello di evitare tossicità che possano compromettere il completamento del ciclo e/o l’esecuzione dell’intervento. A tal fine applichiamo sistematicamente tecniche selettive basate su imaging multimodale (fusione con immagini RM), dislocazione del tenue, modulazione di intensità volumetrica (VMAT) e Radioterapia guidata da immagini (IGRT).
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