Visita con anestesista

Il dolore del parto è un’esperienza differente per ogni donna, in relazione al proprio vissuto, con caratteristiche del tutto particolari che si conclude con la gioia di mettere al mondo un bambino.
Per molte donne tuttavia, il dolore del parto è un grosso scoglio da superare, un passaggio che assorbe molte energie, limitando la possibilità di una partecipazione più attiva e serena alla nascita del proprio bambino.

“La richiesta materna é una giustificazione sufficiente per la riduzione del dolore nel travaglio...
Non esistono altre circostanze in cui sia considerato accettabile per una persona sperimentare un dolore severo, se suscettibile di intervento sicuro, sotto controllo medico”
American College of Obstetricians and Gynecologists (1992)

E’ possibile distinguere diverse fasi del travaglio, che si associano alla presenza di contrazioni via via più dolorose:

Fase iniziale (Prodromi):
le contrazioni hanno durata irregolare e le pause fra una contrazione e l’altra sono variabili. Il dolore è percepito al basso ventre e/o in zona lombare. In questa fase le contrazioni possono anche scomparire per qualche ora.

Fase attiva: 
1. Dilatazione, in cui il collo dell’utero si prepara al parto. In questa fase il dolore non è localizzato con precisione, ma si avverte nelle regioni ombelicale e lombare. E’ un dolore intermittente, sincrono con le contrazioni uterine, di intensità crescente con la progressiva distensione del collo uterino.
2. Espulsione, in cui il feto inizia a farsi strada nel canale del parto. In questa fase  il dolore raggiunge il suo massimo, ed è ben localizzato nella regione vaginale, pelvica e perianale. Si sovrappone alla sensazione di spinta.
3. Secondamento, che inizia subito dopo la nascita e termina con l’espulsione della placenta.


L’analgesia peridurale o epidurale viene iniziata quando il travaglio è ben avviato. La donna si posiziona seduta con le spalle rilassate e la schiena curva per facilitare l’identificazione dello spazio intervertebrale lombare dove eseguire la puntura per il posizionamento del catetere in sede peridurale. Si esegue l’anestesia locale e poi si procede con l’ago adeguato al posizionamento del catetere che viene fissato alla cute della schiena con delle medicazioni adatte che permetteranno alla gravida di muoversi liberamente. A questo punto il catetere viene collegato ad una pompa- PIEB che esegue un’erogazione a cadenza oraria di una miscela di analgesico e anestetico a bassi dosaggi che garantiscono il controllo del dolore dopo circa 15-20 minuti.

Vantaggi

L’analgesia epidurale svolge un’azione favorevole sul benessere materno-fetale, poiché abbassando la percezione del dolore, riduce indirettamente lo stress e il senso di affaticamento della partoriente. La riduzione della concentrazione delle catecolamine materne si traduce in un aumento della perfusione uteroplacentare con miglioramento delle contrazioni materne. La maggior tranquillità e facilità respiratoria della mamma hanno effetti positivi sul neonato perché riducendo l’iperventilazione e alcalosi materna si migliora l’ossigenazione fetale. Inoltre, anche il papà del bambino che assiste al parto può partecipare all’evento in maniera più positiva. L’analgesia è pienamente efficace in oltre il 95% dei casi nella fase dilatativa, riducendosi nella fase espulsiva quando il dolore può essere presente ma di grado moderato. In caso di indicazione al taglio cesareo urgente, grazie alla presenza del catetere epidurale, si può convertire l’analgesia in anestesia chirurgica riducendo i rischi relativi alle tecniche anestesiologiche condotte in urgenza. In casi particolari il catetere può essere utilizzato per il controllo del dolore post operatorio.
 

Complicanze

Purtroppo la tecnica prevede anche delle complicanze correlate agli effetti collaterali dei farmaci, ad un errore tecnico accidentale, come la puntura della meninge dura madre (1-1,5% dei casi) o al non corretto posizionamento del catetere peridurale.
Le complicanze più comuni e di facile gestione sono: il prurito, la nausea ed il vomito, l’ipotensione, l’analgesia incompleta, le parestesie e/o il deficit di forza transitorie agli arti inferiori. Rara è la cefalea post puntura durale accidentale (0,5-1,5%), ancor più rari sono i danni neurologici transitori, che si risolvono cioè entro i 6 mesi (0,01-0,02%) e rarissimi i danni neurologici permanenti (0,0003-0,0012%), l’ematoma (0,0006%) e le infezioni (0,0007%). La lombalgia, dolori di schiena o di tipo sciatico sono legati ai cambiamenti cui è sottoposta la colonna vertebrale durante tutta la gravidanza, parto e post-partum. Solo di rado sono correlati all’ago e in tal caso si risolvono in 3-4 giorni.

Effetti sul Travaglio e sul Parto

Gli effetti dell’analgesia epidurale sulla progressione del travaglio di parto sono stati ampiamente studiati. La prima fase del travaglio (dilatativa) non risulta allungata mentre la seconda fase (espulsiva) potrebbe allungarsi mediamente di 15-20 min. Questo effetto non incide sul benessere della madre e del bambino.
Il travaglio di parto in analgesia epidurale richiede:

  • il monitoraggio cardiotocografico (monitoraggio del battito cardiaco fetale) continuo
  • un maggiore utilizzo del farmaco Ossitocina allo scopo di favorire la dinamica dell’utero.

La necessità di utilizzare la ventosa per l’estrazione del bambino aumenta di circa una volta e mezzo nel parto in epidurale rispetto al parto fisiologico senza analgesia: utilizzo della ventosa nel 3,5% dei parti senza epidurale e nel 5% dei parti con epidurale. Le possibili cause includono: interferenza degli anestetici sul riflesso di spinta e sulla forza espulsiva. L’analgesia epidurale non aumenta il rischio di taglio cesareo, non incrementa il rischio di emorragia post-partum, di secondamento manuale della placenta e di lacerazioni perineali.

Effetti sul neonato

Il posizionamento del cateterino e i farmaci utilizzati non causano alcun danno al bambino. In rari casi si può assistere ad un rialzo della temperatura corporea del neonato. Gli effetti della partoanalgesia sul comportamento del neonato alla nascita sono irrilevanti o assenti del tutto. Non esistono differenze tra i bambini nati con partoanalgesia e quelli nati senza analgesia epidurale, relativamente ai principali indici di vitalità come per esempio l’indice di APGAR (parametro di valutazione dell’adattamento del neonato alla vita extrauterina).

Effetti sull'Allattamento

L’allattamento al seno è indubbiamente una fase estremamente importante per il benessere del bambino e della madre. Anche in questo ambito diversi studi hanno cercato di individuare eventuali aspetti dell’analgesia epidurale che potessero influenzare l’allattamento al seno ritardandone l’inizio nelle prime 24 ore o riducendone la durata nelle prime 6 settimane post partum. In questi termini potrebbe esserci una relazione fra analgesia ed eventuali difficoltà all’allattamento che non può però essere considerata come unica e possibile causa in quanto molteplici altri aspetti ne influenzano l’andamento.

Controindicazioni alla peridurale

ASSOLUTE:

  • Alterazioni della coagulazione
  • Terapia con anticoagulanti orali
  • Sepsi in atto
  • Infezioni cutanee nella sede di puntura
  • Alcune gravi malattie neurologiche o cardiologiche


RELATIVE:

  • Tatuaggi nel sito di introduzione dell’ago da peridurale
  • Terapia con eparine a basso peso molecolare o con antiaggreganti piastrinici, ove non esista la possibilità di rispettare i tempi previsti di sospensione
  • Patologie in relazione al singolo caso, da analizzare volta per volta sulla base dell’anamnesi e dello stato fisico della donna.
  • E’ inoltre possibile considerare che qualora l’anestesista fosse impegnato su più pazienti gravi e urgenti o più parti in concomitanza la partoanalgesia potrebbe dover essere ritardata o non iniziata.

Richiedere l'analgesia peridurale

In Fondazione Poliambulanza le gravide dalla 34esima settimana di gestazione potranno prenotare al CUP 0303514040 l'appuntamento per la visita e il colloquio con l’anestesista per la parto analgesia.


La visita si svolgerà nei seguenti giorni:

  • lunedì: dalle 14 alle 16
  • martedì: dalle 14 alle 16
  • giovedì: dalle 14 alle 16
  • venerdì: dalle 14 alle 16


Importante:

  • il giorno della visita, precedentemente prenotata, dalle 13.30 alle 14 la futura mamma, senza alcuna impegnativa, si recherà comunque alle casse per l'accettazione.
  • Una volta effettuata l’accettazione potrà recarsi davanti all'ambulatorio assegnato, dove verrà fatto un colloquio informativo collettivo
  • Immediatamente dopo seguirà la visita di ogni singola gravida e la necessaria acquisizione del consenso alla parto-analgesia.

Si ricorda di portare con sé tutta la documentazione clinica relativa al proprio stato di salute, soprattutto se la gravida ha patologie specifiche (per esempio referti di visita cardiologica, oculistica, neurologica) e tutta la documentazione relativa alla gravidanza in corso.