L' Elettrofisiologia è la branca della Cardiologia che si occupa dello studio delle aritmie.
Le aritmie sono le alterazioni del normale ritmo sinusale. Tali disturbi possono manifestarsi come rallentamento improvviso o progressivo dei battiti (bradicardie) o come accelerazione occasionale (extrasistoli) o prolungata (tachicardie). Nel caso delle bradicardie i sintomi possono andare da un semplice mancamento fino alla perdita di coscienza con caduta a terra (sincope) o possono manifestarsi come una stanchezza progressiva (astenia o scompenso cardiaco). Nel caso delle tachicardie, i sintomi più comuni sono le palpitazioni, associate a difficoltà di respiro (dispnea) o il mancamento, nei casi più gravi anche fino alla perdita di coscienza con caduta a terra.
La diagnosi dei principali disturbi del ritmo del cuore (aritmie cardiache) viene realizzata tramite la registrazione elettrocardiografica. L’elettrocardiogramma basale è un esame di facile e immediato utilizzo ma, data la durata della registrazione di 10 secondi, raramente permette di registrare un’aritmia parossistica (improvvisa).
In alcuni casi, per la migliore scelta della terapia da attuare nel trattamento delle più frequenti aritmie cardiache, è necessario eseguire uno studio elettrofisiologico endocavitario, mediante l’introduzione, tramite le vene femorali, di sottili cateteri che possono raggiungere le camere del cuore con l’ausilio dell’anestesia locale e di una blanda sedazione, al fine che il paziente non provi alcun dolore.
Le tachicardie parossistiche sopraventricolari sono più frequenti nei giovani, ma si riscontrano anche negli anziani, e in tutti i casi possono essere trattate con l’ablazione transcatetere in maniera definitiva. Data l’efficacia della procedura se il paziente non desidera assumere i farmaci le linee guida internazionali consigliano di eseguirla come terapia di prima scelta.
La fibrillazione atriale è l’aritmia cardiaca di più frequente riscontro negli adulti soprattutto se anziani. In casi selezionati può essere trattata con l’ablazione transcatetere con ottimi risultati in termini di riduzioni dei sintomi e può essere potenzialmente curativa nei soggetti più giovani. Nel nostro Istituto, nei casi più complessi, utilizziamo una tecnica sofisticata con l’ausilio del mappaggio tridimensionale integrato con le immagini ecografiche, ricavate da una piccola sonda introdotta dalla vena femorale. In Fondazione Poliambulanza, l’intervento è assolutamente privo di dolore in quanto condotto in anestesia generale con la presenza dell’anestesista, a garanzia del massimo comfort per il paziente e di una migliore ripresa dopo la procedura. Nei casi più semplici viene utilizzata, invece, la crioablazione delle vene polmonari. L’intervento è altrettanto indolore, in quanto condotto in sedazione.
Le extrasistoli ventricolari quando particolarmente frequenti, nonostante i farmaci assunti, possono essere trattate con l’ablazione transcatetere utilizzando la tecnica di mappaggio tridimensionale.
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