Pubblicazioni
A seguire sono segnalate una selezione delle pubblicazioni scientifiche dei ricercatori del Centro di Ricerca dal momento di costituzione del centro stesso (2002).
Il Centro di Ricerca E.Menni mira a mantenere alti livelli di qualità nella progettazione e produzione scientifica e nell’addestramento del personale.
Per il mantenimento della Qualità professionale, organizzativa e di progettazione il Centro di Ricerca si è affidato al modello del Total Quality Management, volto al Miglioramento Continuo della Qualità.
Il Centro di Ricerca è certificato secondo la norma ISO 9001:2015 per il seguente campo di applicazione: “Laboratorio di ricerca sperimentale nel settore biomedico e per la medicina rigenerativa” (IAF 34). Clicca qui per vedere la nostra "Politica della Qualità".
Dal 2005 il CREM è stato riconosciuto fra i Centri di Ricerca e Trasferimento Tecnologico (CRTT) dalla Regione Lombardia.
La nostra storia… ad oggi
Sin dalla sua costituzione nell’anno 2002, il Centro di Ricerca Eugenia Menni (CREM) della Fondazione Poliambulanza ha focalizzato la sua attività sullo studio della placenta umana a termine quale risorsa alternativa di cellule staminali adulte. Il CREM vanta di essere tra i pionieri di tale ricerca e non solo ha contribuito allo stabilirsi di tale linea di ricerca innovativa su un settore di frontiera come la medicina rigenerativa, ma ha contribuito alla fondazione di una società internazionale, International Placenta Stem Cell Society (IPLASS, www.iplassociety.org). IPLASS ha il preciso obiettivo di creare una rete internazionale di ricercatori per discutere insieme i risultati e per divulgare, promuovere, migliorare e far andare avanti la ricerca di base, ma anche clinica, in questo settore. Nel 2014, la Direttrice e fondatrice del CREM, Professoressa Ornella Parolini, è stata rinominata Presidente di IPLASS per la seconda volta, segno del suo impegno nella missione per ampliare le conoscenze delle potenzialità terapeutiche di cellule e derivati placentari.
Ad oggi, il Centro di Ricerca Eugenia Menni della Fondazione Poliambulanza è riconosciuto al livello mondiale per i suoi contributi in questa linea di ricerca e ne continua ad essere promotore.
Approcci innovativi nella medicina rigenerativa utilizzando cellule isolate dalla placenta umana
Nell’ambito della ricerca di nuove risorse di cellule staminali adulte, la placenta umana a termine risulta essere particolarmente interessante in quanto i tessuti placentari si originano nei primi stadi dello sviluppo embrionale, e potrebbero contenere cellule con un fenotipo ancora immaturo, le sue caratteristiche immunologiche sono fondamentali nel mantenimento della tolleranza materno-fetale. Questo aspetto rende le cellule della placenta un candidato ideale per poter essere utilizzate in approcci di terapia cellulare. Essendo inoltre materiale di scarto, il recupero di cellule dalla placenta non comporta alcuna procedura invasiva per il donatore e il loro utilizzo non pone alcuna questione di tipo etico.
In nostri studi si raccolgono in diverse attività mirati alla finalità di identificare il potenziale della placenta umana nella medicina rigenerativa.
I) Studi in vitro delle proprietà delle cellule e derivati placentari
Questi comprendono:
i) Ottimizzare protocolli di isolamento, cultura e crioconservazione di cellule dalla placenta umana a termine ed anche di derivati di essi, come per esempio il terreno condizionato prodotto dalle cellule;
ii) Caratterizzazione di base delle cellule e derivati placentari, come per esempio l’analisi del fenotipo delle sottopopolazioni cellulari presenti nei tessuti della placenta e l’analisi del potenziale di differenziazione di tali cellule;
iii) Studiare l’attività immunomodulatoria delle cellule placentari e derivati valutando il loro l’effetto sulle diverse popolazioni cellulari immunitarie quali i linfociti T, le cellule dendritiche, i macrofagi e cercando di identificare i fattori solubili con attività immunomodulatoria secreti dalle cellule
iv) Valutazione dell’effetto delle cellule e derivati placentari sulla proliferazione di cellule tumorali
II) Approcci di terapia con cellule e derivati placentari in modelli pre-clinici
Questi studi prevedono il trapianto di cellule amniotiche e/o i loro derivati, quali il terreno raccolto dopo coltura di queste cellule, in modelli animali patologici allo scopo di valutarne la capacità di ridurre la progressione della malattia o addirittura di “riparare” il danno indotto dalla stessa.
Basandoci su caratteristiche riportate delle cellule di placenta, diversi modelli patologici sono in studio. Per esempio, sulla base delle loro proprietà immunomodulatorie, le cellule placentari vengono applicate come trattamento in modelli preclinici di svariate patologie a base infiammatoria quali modelli di fibrosi polmonare e di fibrosi epatica e anche malattie autoimmuni.
HIPGEN è un progetto finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma Horizon 2020 per la ricerca e l’innovazione in materia di medicina personalizzata.
Scopo del progetto HIPGEN è sviluppare la prima terapia cellulare per migliorare il recupero funzionale dopo artroplastica in seguito a frattura dell'anca. Il progetto HIPGEN, mediante uno studio avanzato multicentrico, propone l’utilizzo di un prodotto terapeutico cellulare derivato dalla placenta umana (PLX-PAD) per la rigenerazione muscolare dopo l'infortunio e l’intervento. In particolare si valuterà il miglioramento della funzione muscolare, la mobilità e la riduzione dello stato infiammatorio post-operatorio nei pazienti con fratture d'anca trattati con cellule PLX-PAD in sede di artroplastica.
I partner di HIPGEN includono gli Ospedali universitari Charité a Berlino e Odense in Danimarca, l’Università di Oxford, ICON a Dublino, la Fondazione Internazionale dell’Osteoporosi (IOF) e il partner extraeuropeo Pluristem in Israele.
Il Centro di Ricerca E. Menni della Fondazione Poliambulanza, con una forte esperienza nello studio delle proprietà immunologiche delle cellule della placenta, partecipa attivamente a questo progetto europeo indagando i meccanismi attraverso cui le PLX-PAD favoriscono la rigenerazione muscolare agendo sulle cellule del sistema immunitario del paziente.
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International Network for Translating Research on Perinatal Derivatives into Therapeutic Approaches (SPRINT) (Rete Internazionale per la Traslazione Clinica di Derivati Perinatali) è un progetto COST (Cooperation in Science and Technology) finanziato dalla Comunità Europea (Programma Horizon 2020) che permette a ricercatori e clinici d’eccellenza nel campo dell’innovazione di collaborare e sviluppare congiuntamente le proprie idee nel settore scientifico e tecnologico.
Il progetto SPRINT, proposto e coordinato dalla Prof.ssa Ornella Parolini, riunirà esperti in campo accademico, clinico e industriale di oltre 15 paesi internazionali per migliorare sia la comprensione di base che il potenziale di traslazione clinica dei derivati perinatali.
Negli ultimi dieci anni diversi derivati perinatali (quali cellule isolate da placenta e fattori secreti da queste cellule) hanno dimostrato di essere risorse di cellule staminali con potenziale terapeutico. Questo campo di ricerca, per il quale il Centro di Ricerca E. Menni della Fondazione Poliambulanza diretto dalla Prof.ssa Parolini è riconosciuto a livello mondiale, è in rapida espansione e la sua rilevanza è supportata da recenti studi clinici condotti in Europa e nel mondo.
SPRINT affronterà diverse tematiche che devono essere affrontate per garantire risultati di ricerca ottimali e interpretazione dei dati di sperimentazione clinica, come per esempio il raggiungimento di un consenso sulla nomenclatura e le tecniche ottimali per l'isolamento, la caratterizzazione e la crioconservazione e l’espansione delle cellule staminali perinatali. Affronterà inoltre questioni più avanzate come la comprensione dei meccanismi e delle azioni terapeutiche delle cellule staminali perinatali e la raccolta di dati della ricerca di base utili per disegnare studi clinici. Inoltre, SPRINT aiuterà ad identificare le lacune nelle conoscenze sulle cellule perinatali in modo da indirizzare la ricerca futura.
Questo progetto svilupperà una piattaforma per lo scambio di idee, metodi e formazione di giovani ricercatori e i suoi risultati permetteranno di aumentare l’impatto della ricerca sugli organismi normativi e decisionali pubblici e privati a livello comunitario e nazionale.
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Living Impact on Fetal Evolution: Shelter-Analyze-Validate-Empower Regulations (LIFESAVER)
Ad oggi il tasso di nascite pretermine è in continuo aumento: in Europa circa il 75 % di tutti i decessi neonatali e il 60 % di tutte le morti infantili si verifica in bambini nati prematuramente. Basandosi sulla visione che ciascuna donna in gravidanza deve vivere in un ambiente più sicuro possibile, il progetto LIFESAVER intende creare un nuovo sistema in vitro, combinato con un corrispettivo replicato digitale in silico, in grado di simulare le condizioni prenatali a livello dell’interfaccia utero-placentare. Il sistema si basa sull’utilizzo integrato di tecnologie innovative che combinano sistemi in silico e in vitro allo scopo di valutare il possibile passaggio di farmaci e inquinanti a livello dell’interfaccia utero-placentare, consentendo lo screening di sostanze chimiche e farmaceutiche potenzialmente pericolose per la salute delle donne in gravidanza, e riducendo al tempo stesso le necessità di effettuare test preclinici, clinici e sugli animali.
Il progetto LIFESAVER si pone l’obiettivo di sviluppare un modello che permetta di testare in modo attendibile la capacità intrinseca di sostanze chimiche e/o composti farmacologici di attraversare la placenta, così da poter predire l’eventuale esposizione a cui sarà soggetto il nascituro durante la gravidanza.
Il Centro di Ricerca Eugenia Menni della Fondazione Poliambulanza, grazie alla sua profonda conoscenza della placenta umana a termine e delle cellule da essa isolate, partecipa attivamente a questo progetto europeo fornendo informazioni sulla struttura della placenta umana e sulle diverse tipologie cellulari che compongono la placenta umana a termine.
Lifesaver è un progetto finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma Horizon 2020 per la ricerca e l’innovazione in materia di Societal Challenges.
Clicca qui per avere ulteriori informazioni su LIFESAVER.
Scarica i pdf dei report di attività:
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