L'ablazione cardiaca, o ablazione transcatetere, è un trattamento terapeutico destinato a persone che soffrono di aritmie cardiache. L'obiettivo dell'ablazione cardiaca è quello di eliminare la causa dell'aritmia; non a caso, ablazione deriva da un verbo latino (auferre), che significa "portare via".
L’ablazione è un intervento attraverso il quale vengono eliminate, “bruciate”, piccole porzioni di cuore, responsabili delle aritmie cardiache che si ripetono continuamente nel corso del tempo.
Gran parte delle aritmie, sia atriali che ventricolari, in forma parossistica o persistente, possono essere sottoposte ad ablazione cardiaca. La complessità dell’intervento e la sua possibile riuscita naturalmente dipendono dal tipo di aritmia e dal singolo caso clinico.
L'ablazione cardiaca è tra i trattamenti per la cura delle aritmie; di solito non è mai la prima opzione terapeutica, ma lo può diventare se:
Prima del trattamento non è richiesta una preparazione particolare, salvo qualche accertamento clinico e qualche raccomandazione, come per esempio presentarsi a completo digiuno da almeno 6-8 ore.
L’intervento
Il cardiologo introduce uno o più elettrocateteri attraverso il sistema venoso, solitamente dalla vena femorale, o nel sistema arterioso, dalla arteria femorale o mediante la puntura transettale, e li indirizza fino al cuore, servendosi dei raggi X o più recentemente con sistemi di navigazione elettromagnetici, che evitano l’esposizione radiologica.
Raggiunto il cuore, mette in funzione gli elettrodi e comincia a sondare tutto il tessuto cardiaco. La registrazione dell'attività elettrica permette di individuare qual è la zona che provoca l'aritmia. Rintracciata l'area responsabile, aziona l'ablatore, il quale distrugge il tessuto patologico mediante il calore con l’energia da radiofrequenza o con il freddo mediante la crioablazione. Con l'eliminazione della piccola porzione di miocardio che dava origine all'aritmia, si regolarizza il ritmo cardiaco e si consente agli impulsi elettrici di tornare a viaggiare in modo normale.
Durante l'intera procedura, è possibile che vengano iniettati nel paziente dei farmaci anticoagulanti, per prevenire la formazione di trombi all'interno delle cavità del cuore.
Le ablazioni più semplici durano in genere 1-2 ore e sono ben tollerate, grazie all’ utilizzo di una lieve sedazione.
Ablazioni più complesse possono durare più a lungo ma, in genere, – proprio per la lunga durata – possono essere eseguite in anestesia generale, così che siano meno fastidiose per il paziente.
Il paziente può provare fastidio o dolore:
Si tratta comunque di sensazioni brevissime e, solitamente, di lieve entità.
Concluso l'intervento, il paziente viene trasferito nel reparto di ricovero, dove viene trattenuto almeno per la notte seguente alla procedura. In questo lasso di tempo, vengono monitorati il battito cardiaco e la pressione sanguigna allo scopo di intervenire tempestivamente qualora comparissero delle complicazioni post-operatorie.
In questa fase è probabile avere giramenti di testa e sentirsi confusi: queste sono normali sensazioni provocate dai farmaci sedativi e dagli anestetici.
Dopo l’intervento
Salvo complicazioni, il ritorno alle attività di tutti i giorni, come per esempio il lavoro, avviene nel giro di pochi giorni. Il consiglio, di solito, è quello di attendere la cessazione del senso di dolenza generale, che caratterizza la fase post-operatoria.
Rischi dell'operazione
L'ablazione cardiaca è considerata un intervento moderatamente invasivo. Come tale, essa può comportare dei rischi e delle complicazioni, talvolta anche molto gravi. Essi consistono in:
La possibilità di incappare in una di queste complicazioni aumenta drasticamente se si soffre di diabete o di una qualche malattia renale. Questo è uno dei motivi per cui, prima di sottoporre un individuo ad ablazione cardiaca, lo specialista lo sottopone a tutti i controlli clinici del caso.
Risultati
Generalmente, l'ablazione cardiaca ha un discreto successo, tuttavia, in alcune circostanze, bisogna ripetere la procedura oppure adottare una terapia farmacologica di mantenimento che contribuisca a regolarizzare il ritmo cardiaco.
Se si adotta uno stile di vita più sano, riducendo per esempio le quantità di sale per condire i cibi oppure facendo più attività fisica, si migliora la salute del cuore e di conseguenza anche l'impatto che una terapia, come l'ablazione cardiaca, ha su di esso.
I consigli da seguire per migliorare lo stato di salute generale e del cuore.
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