L'embolizzazione delle arterie prostatiche, nota anche come PAE (Prostatic Artery Embolization), è una tecnica minimamente invasiva utilizzata per trattare l'ipertrofia prostatica benigna. La PAE offre un'alternativa alle terapie tradizionali come la resezione transuretrale della prostata (TURP) e altri interventi chirurgici, con il vantaggio di essere meno invasiva e comportare tempi di recupero postoperatori più brevi.
L'embolizzazione viene eseguita sotto anestesia locale e necessita di un ricovero di 24 ore. Il Radiologo Interventista introduce, attraverso una piccolissima incisione a livello dell’inguine e sotto una guida a raggi X, un millimetrico catetere sottile e flessibile nel circolo arterioso fino a raggiungere le arterie che forniscono sangue alla prostata.
Una volta posizionato correttamente il catetere, vengono iniettate sostanze specifiche (particelle embolizzanti) che bloccano parzialmente o completamente il flusso di sangue verso la prostata. Questo riduce l'afflusso di sangue alla ghiandola, provocando una riduzione progressiva del volume prostatico nell’arco di alcune settimane.
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