Lo pterigio è una patologia caratterizzata dall’ispessimento anomalo di una porzione del tessuto congiuntivale, che si espande al punto da raggiungere la cornea, compromettendo le capacità visive. Esso si presenta come una macchia di colore bianca o giallastra, che parte dagli angoli per svilupparsi fino al centro dell’occhio.
L’evoluzione dello pterigio è molto lenta (richiede diversi anni) e la patologia tende a manifestarsi più frequentemente nelle persone che hanno raggiunto i 40 anni di età o in adolescenti in età scolare che vivono molto all’aria aperta.
Il primo approccio curativo allo pterigio è rappresentato da una terapia locale a base di colliri lubrificanti e steroidei prescritti dal medico al fine di ridurre l’infiammazione e il rossore. Tuttavia, se la terapia non dà risultati e lo pterigio torna a presentarsi in maniera ricorrente, l’unica modalità di cura è rappresentata dalla chirurgia.
La rimozione chirurgica dello pterigio è l’unica modalità di cura valida per l’eliminazione totale del difetto. Tuttavia, nonostante l’intervento chirurgico, lo pterigio può ripresentarsi in forma addirittura più grande e più problematica rispetto a quello precedentemente rimosso. La tecnica più efficace per evitare e prevenire una recidiva è quella che prevede l’autotrapianto della congiuntiva limbare: questa metodica, infatti, riduce del 90% la ricomparsa del disturbo
L’operazione di autotrapianto della congiuntiva limbare per la cura dello pterigio si svolge in ambito ambulatoriale, sotto anestesia locale e richiede pochi minuti di tempo. Dopo l'asportazione dello pterigio, si procede al riempimento della sclera esposta con una sezione di congiuntiva prelevata dall'occhio del paziente stesso. Il tessuto auto trapiantato viene fissato con una colla medica che elimina la necessità di apporre dei punti di sutura.
Dopo l’intervento, il paziente può tornare a casa avendo cura di mantenere una benda sull’occhio fino al mattino successivo all’intervento. Durante la convalescenza, il paziente dovrà inoltre seguire una terapia a base di colliri per qualche settimana ed evitare di strofinare l’occhio operato, tenendolo sempre perfettamente pulito.
Medico responsabile U.O.
Dr. Miglio Vincenzo
Scienze Chirurgiche
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