L’intervento di resezione transuretrale della prostata (TURP) è un intervento di tipo endoscopico che viene tradizionalmente riservato a prostate con un peso fino a 50g. La procedura si esegue in anestesia generale o spinale, anche a seconda delle preferenze del paziente.
Durante la TURP, il chirurgo introduce uno strumento chiamato resettoscopio attraverso l'uretra del paziente, facendolo avanzare fino alla prostata. Il resettoscopio è dotato di un sistema di visione endoscopica e di un’ansa diatermica, che permette la rimozione del tessuto dell’adenoma prostatico. Il tessuto viene tagliato in piccoli pezzi che vengono poi aspirati e raccolti per essere inviati all'analisi anatomo-patologica, permettendo di escludere la presenza di eventuali patologie maligne.
Alla fine dell'intervento viene inserito un catetere vescicale, che consente il drenaggio della vescica e ne permette un lavaggio continuo nelle prime 24 ore.
Il catetere viene solitamente rimosso dopo 24-48 ore, una volta che il rischio di sanguinamento e di formazione di coaguli è diminuito.
Nel 90% dei casi, la TURP causa eiaculazione retrograda permanente, una condizione in cui lo sperma viene deviato verso la vescica anziché essere espulso attraverso l'uretra.
L'incisione transuretrale della prostata (TUIP) è una procedura simile ma meno invasiva rispetto alla TURP. Durante la TUIP, anziché rimuovere il tessuto prostatico, il chirurgo effettua una o due incisioni nell’adenoma prostatico utilizzando il resettoscopio. Queste incisioni riducono la pressione sull'uretra e migliorano il flusso urinario. La TUIP è spesso scelta per prostate di dimensioni più piccole.
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