Il cuore batte per tutta la vita di un individuo, senza mai fermarsi. La normale frequenza cardiaca è di circa 60-80 battiti al minuto. Quando il numero di battiti al minuto è alterato si parla di aritmia.
La frequenza cardiaca può essere troppo veloce (tachicardia) o troppo lenta (bradicardia) o, addirittura, può essere completamente irregolare (come nel caso della fibrillazione atriale). In diversi casi, l’aritmia è innocua ma, a volte, può non consentire al cuore di “riempirsi” in maniera adeguata e, dunque, di pompare il sangue normalmente. Questo può causare gravi danni ad alcuni organi, come il cervello.
Le fibre muscolari cardiache si contraggono grazie a un sistema elettrico interno composto da un gruppo di cellule, il nodo seno-atriale, situate nell’atrio destro. Il segnale elettrico si propaga dall’atrio destro all’atrio sinistro, passando poi ai ventricoli attraverso il nodo atrio-ventricolare, posto al confine tra atri e ventricoli.
L’aritmia può nascere in una qualsiasi parte del circuito descritto.
Ricordiamo che il cuore è suddiviso in quattro cavità distinte, due superiori e due inferiori, chiamate, rispettivamente, atri e ventricoli.
Le aritmie atriali, che in questa sede analizziamo, coinvolgono la zona atriale.
L’aritmia atriale più nota è la fibrillazione atriale, cliccare qui per approfondimenti.
Altri esempi sono: flutter atriale, tachicardia sinusale, bradicardia sinusale, blocco senoatriale, tachicardia parossistica sopraventricolare…
Ne analizziamo alcune di queste.
Flutter Atriale
Il flutter atriale è un'alterazione del ritmo cardiaco che ha sede nell'atrio; per effetto di questa aritmia il battito cardiaco diviene irregolare e, solitamente, ad alta frequenza (tachicardia). Rispetto alla fibrillazione atriale, queste modificazioni del battito sono meno marcate e hanno un impatto diverso a livello del ventricolo.
Date le modalità di comparsa, si possono distinguere due tipi di flutter atriale: una forma parossistica, a comparsa brusca e repentina, ed una forma permanente, a comparsa più graduale. Per quanto concerne cause, sintomi, diagnosi e terapia, le caratteristiche del flutter atriale e della fibrillazione atriale sono molto simili.
Talvolta, flutter e fibrillazione atriale possono presentarsi nello stesso paziente: sono circostanze che meritano notevole attenzione, in quanto sono, di solito, legate alla formazione di trombi o emboli.
Tachicardia sinusale
La tachicardia sinusale è un'aritmia caratterizzata dall'aumento di frequenza e velocità del ritmo sinusale, cioè il battito imposto al cuore dal nodo seno atriale. La tachicardia sinusale è la forma di tachicardia più frequente e spesso non rappresenta un episodio allarmante. Infatti, simili manifestazioni aritmiche possono essere la normale conseguenza di esercizi fisici o di una forte emozione, eventi fisiologici al termine dei quali il ritmo cardiaco torna alla normalità. Pertanto, non sono necessari trattamenti specifici. Episodi di tachicardia sinusale sono comuni in caso di febbre, ma spariscono quando la temperatura corporea rientra nella norma. Ben diverso è il caso delle tachicardie sinusali dovute a patologie stabili e gravi, come una malattia di cuore o l'anemia.
Tachicardia parossistica sopraventricolare
La tachicardia parossistica è un'aritmia caratterizzata da un aumento della frequenza e della velocità del battito cardiaco ad esordio improvviso e brusco.
Gli attacchi di tachicardia parossistica hanno durata variabile, da pochi secondi ad alcune ore, o anche giorni. Possono presentarsi in individui sani, senza cardiopatie o altre affezioni organiche. Questa aritmia, infatti, è frequente nella prima infanzia e nei bambini, ma può insorgere anche in soggetti sottoposti a forti emozioni o sforzi fisici severi. Il sintomo tipico della tachicardia parossistica è una forte palpitazione. Ben più gravi sono i casi di tachicardia parossistica associata ad un disturbo cardiaco: al sintomo di palpitazione si aggiungono quelli di dispnea, ortopnea e dolore toracico.
Le cause dell’aritmia atriale possono essere distinte in due tipologie:
1. Vi sono cause non patologiche che possono essere:
2. Vi sono poi cause patologiche legate a cardiopatie o a disturbi non cardiaci, le più influenti sono:
La sintomatologia dell’aritmia atriale è variabile e richiederebbe una descrizione ben più lunga di quella qui riportata. Infatti le aritmie sono tantissime, ognuna con una sua fisiopatologia particolare e causate da fattori diversi. Ciò fa sì che i sintomi siano numerosi e la presenza/assenza di uno di questi contraddistingua la singola aritmia. In generale, il quadro sintomatologico si aggrava di pari passo con la gravità dell'aritmia manifestata da un paziente.
Un elenco dei sintomi principali:
Ricordiamo che è considerato normale un ritmo cardiaco che, in termini di battiti per minuti, rimane all'interno dell'intervallo 60-100.
Una diagnosi accurata richiede una visita cardiologica. Gli esami tradizionali, validi per la valutazione di qualsiasi aritmia atriale, sono:
Come per la sintomatologia, anche la terapia da adottare dipende dal tipo di aritmia atriale e da eventuali cardiopatie associate. Si riportano di seguito i principali interventi terapeutici, sia farmacologici che chirurgici.
I farmaci somministrabili sono:
I principali interventi chirurgici sono:
Poiché gli episodi aritmici sono, talvolta, dovuti all'insorgenza di particolari cardiopatie, descrivere la terapia chirurgica richiederebbe un'analisi caso per caso.
Molto più semplice è, invece, affrontare le aritmie sporadiche e non legate ad altre patologie, pertanto non gravi: queste, infatti, insorgono dopo esercizio fisico, o una forte emozione, e si esauriscono spontaneamente senza assunzione di farmaci antiaritmici.
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