La colecisti, chiamata anche cistifellea, è un organo di circa 7-10 cm posizionato sotto al fegato. Ha il compito di immagazzinare e concentrare la bile prodotta dal fegato, per poi rilasciarla durante i processi digestivi al fine di facilitare la digestione, favorire l’assorbimento di grassi e vitamine e neutralizzare l’acidità proveniente dallo stomaco.
In alcuni casi può capitare che all’interno della colecisti si formino dei piccoli sassolini chiamati calcoli, che ostruiscono i dotti biliari che drenano la bile e che causano l’infiammazione della colecisti stessa, dei dotti biliari e talvolta del fegato. Questa condizione è molto dolorosa e in alcuni casi richiede un intervento chirurgico di rimozione dei calcoli o addirittura dell’intero organo.
Attualmente non è ancora del tutto chiaro il motivo per cui si formano i calcoli biliari. Si ritiene comunque che una delle possibili cause sia l’eccesso di colesterolo non sciolto dalla bile. Un’altra possibile causa è la sedimentazione della bilirubina, un liquido di scarto del fegato. Nel primo caso i calcoli sono giallognoli, nel secondo caso sono di colore più scuro.
Tra i fattori di rischio che favoriscono l’insorgenza dei calcoli i principali sono:
• familiarità
• sovrappeso e obesità
• dieta ricca di grassi e povera di fibre
• gravidanza
• diabete
• sesso femminile
In circa l’80% dei casi i calcoli rimangono fissi all’interno della colecisti e l’organo può continuare a svolgere il proprio lavoro in modo abbastanza regolare. I sintomi sono piuttosto blandi:
• bruciore di stomaco
• senso di gonfiore addominale e pesantezza
• difficoltà digestive
Quando invece i calcoli si spostano è possibile che si verifichi un’ostruzione dei dotti della colecisti, che inizia a contrarsi per cercare di espellere il calcolo. Si tratta di episodi molto dolorosi chiamati coliche biliari.
In questo secondo caso i sintomi sono:
• dolore improvviso e molto forte nella parte destra dell’addome
• febbre e brividi
• nausea e vomito
• diarrea
• ittero
Per diagnosticare i calcoli alla colecisti vengono effettuati i seguenti esami:
• ecografia addominale
• tomografia computerizzata
• risonanza magnetica
Non tutti i calcoli biliari devono essere sottoposti a trattamento chirurgico o farmacologico. Questo è necessario solo in presenza di sintomi cronici o quando il medico sospetta la possibilità di complicazioni.
Il trattamento farmacologico viene prescritto per sciogliere i calcoli, ma ha successo solo raramente. Il trattamento chirurgico consiste invece nella rimozione della colecisti (colecistectomia) e nel collegamento di fegato e intestino tenue. Dopo l’intervento la bile prodotta dal fegato non si raccoglie più nella cistifellea, ma transita direttamente nell’intestino tenue. Questo passaggio non comporta alcun problema di metabolismo.
La colecistectomia viene generalmente eseguita in via laparoscopica, una forma di intervento mini-invasivo che permette di raggiungere l’area da operare senza effettuare l’apertura dell’addome, ma tramite piccole incisioni. In questo modo vengono mantenuti gli standard qualitativi della chirurgia a cielo aperto, ma si riducono i tempi di ripresa dei pazienti e il dolore post operatorio.
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