La calcolosi renale, detta anche nefrolitiasi, è una delle più comuni malattie delle vie urinarie, che si caratterizza dalla presenza di aggregati solidi, calcoli appunto (dal latino calculus: sassolino), lungo il decorso delle vie urinarie. La formazione dei calcoli avviene quando alcune sostanze, normalmente presenti nelle urine, raggiungono concentrazioni elevate rispetto ai valori normali fino a formare cristalli che fondendosi costituiscono il calcolo. Esistono molteplici tipi di calcoli a seconda degli elementi costitutivi, tra i più comuni:
È una patologia diffusa nel mondo occidentale. In Italia si stima che colpisca il 10 % della popolazione maschile e 5 % di quella femminile, prevalentemente in un’età compresa tra i 30 e i 50 aa. Le recidive sono molto frequenti, si stima che una persona che ha sofferto di calcolosi per la prima volta nella vita possa sviluppare una recidiva nei 5 aa successivi nel 26 % dei casi.
Il riscontro di calcolosi renale può essere un reperto casuale in corso di esami diagnostici per altre patologie, calcolosi asintomatica. Nella maggior parte dei casi si manifesta però con una sintomatologia dolorosa in sede lombare fino alla colica renale, che è dovuta all’ostruzione al deflusso dell’urina da parte del calcolo e si caratterizza per un dolore lancinante al fianco ad irradiazione anteriore all’addome, accompagnato spesso da nausea e vomito.
Le principali metodiche diagnostiche sono:
Il trattamento in fase acuta, come in caso di colica renale, si basa sull’utilizzo di farmaci antidolorifici. In alcuni casi può risultare necessario l’accesso in pronto soccorso per lo scarso controllo del dolore e\o la comparsa di febbre, che possono sottendere un’ostruzione importante al deflusso dell’urina, con necessità di dover posizionare per via endoscopica temporaneamente un cateterino ureterale interno, stent a doppioJ. Quest’ultimo è una piccola endoprotesi in materiale morbido, costituita da un corpo e due estremità a ricciolo, che ha la funzione di veicolare l’urina superando l’ostruzione fornita dal calcolo e risolvendo così la sintomatologia dolorosa acuta.
Risolto il quadro acuto colico o nei casi di calcolosi asintomatica il trattamento per l’asportazione del calcolo va progettato in base alla sede, la composizione, il numero dei calcoli e le caratteristiche del paziente.
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