L’irsutismo nella donna consiste nella crescita di peli in zone tipicamente maschili come l’addome, la schiena, il labbro superiore, l’area intorno all’areola del capezzolo, il petto, il volto. Si distingue dall’ipertricosi in cui si verifica un aumento di peluria in zone del corpo in cui i peli sono normalmente presenti.
L’irsutismo dipende, nella maggior parte dei casi, da un fattore di tipo ormonale e in particolare da una eccessiva produzione di androgeni.
Gli androgeni sono prodotti dalle ghiandole sessuali (ovaie e testicoli) e da quelle surrenali (piccole ghiandole che si trovano sopra i reni) sia nell’uomo che nella donna, ma in misura diversa e con diverse finalità.
Nell’uomo gli androgeni hanno il compito di:
Nella donna gli androgeni, presenti in quantità decisamente minore, permettono la sintesi degli estrogeni, che a loro volta:
e molto altro. Una piccola parte di androgeni non viene convertita in estrogeni e favorisce altri processi come l’impulso sessuale e la sintesi di globuli rossi.
Nelle donne con irsutismo, l’eccessiva produzione di androgeni può avere origine ovarica (90% dei casi), surrenalica (3% dei casi) o idiopatica (cioè senza causa apparente).
Altre cause, sempre di origine ormonale, ma non legate alla produzione di androgeni, possono essere la sindrome di Cushing, che comporta una maggior produzione di cortisolo, l’ipotiroidismo (patologia per cui la tiroide non è in grado di sintetizzare tutti gli ormoni che servono all’organismo) e l’acromegalia (sindrome che interessa l’ormone della crescita).
L’irsutismo si manifesta nelle donne con la crescita di peli in zone tipicamente maschili, quali volto, addome, schiena, labbro superiore, area intorno al capezzolo e petto.
Molto spesso a questa condizione si associano sintomi che dipendono per lo più dalle malattie che causano l’irsutismo.
Nel caso dell’ovaio policistico, ad esempio, altri sintomi sono: eccesso di peso, irregolarità dei cicli mestruali o amenorrea (assenza delle mestruazioni), acne, perdita di capelli, eccessiva produzione di sebo.
Nel caso dell’iperplasia surrenale congenita oltre all’irsutismo i sintomi sono: nell’età neonatale perdita di sale associata a vomito, diarrea, disidratazione; nell’età puberale mascolinizzazione associata ad acne, policistosi ovarica, ipertrofia clitoridea, accelerazione della maturazione scheletrica e iperticosi.
La diagnosi di irsutismo avviene in prima battuta durante una visita con esame clinico. Alle zone analizzate viene solitamente assegnato un punteggio da 0 (assenza di peli) a 4 (presenza di peli virili) secondo il puntaggio di “Ferriman-Gallwey”.
Viene valutata anche l’età in cui compare la malattia. Durante la pubertà o poco prima può probabilmente dipendere da difetti enzimatici del surrene o da problemi ovarici. Più avanti negli anni può invece essere il sintomo di un tumore (ovarico o surrenale).
In seguito alla visita vengono generalmente prescritti esami ormonali, controllo delle ovaie tramite ecografia e controllo del surrene tramite TAC. Questi esami sono funzionali alla diagnosi delle patologie responsabili di irsutismo.
La terapia prevista in caso di irsutismo dipende sostanzialmente dalla causa alla base di questa condizione.
Molto spesso la terapia è di tipo farmacologico e finalizzata ad un controllo della produzione di androgeni; vengono prescritti contraccettivi orali o farmaci anti-androgeni.
Quando invece l’irsutismo dipende da tumori ovarici o dalla sindrome di Cushing, può essere necessario ricorrere alla terapia chirurgica.
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