Le malformazioni artero-venose (MAV) sono malformazioni della connessione fra vene e arterie presenti già dalla nascita. Questa patologia vascolare del sistema nervoso si presenta come un intreccio di vasi dilatati anomalo (nidus), che porta a far confluire il sangue arterioso nelle vene (senza un letto di capillari interposto) e al rischio di rottura della parete venosa, proprio per l’elevato flusso che si viene a creare.
Questo tipo di patologia si posiziona nella corteccia cerebrale e nella sostanza bianca ed è piuttosto rara. Se la rottura avviene in una vena superficiale si avrà un’emorragia subaracnoidea; mentre se la rottura avviene in una zona più profonda si avrà un’emorragia intraparenchimale.
Questa patologia, generalmente, rimane a lungo asintomatica pur essendo presente dalla nascita. I sintomi compaiono di solito prima dei 40 anni (il 64%), più frequentemente nel sesso maschile.
Le malformazioni artero-venose possono manifestarsi con:
Per la definizione della diagnosi si prevede la risonanza magnetica cerebrale e l'angio-risonanza che evidenziano la malformazione. Inoltre il mezzo migliore per individuare la struttura della MAV è l'angiografia.
Le MAV vengono classificate in base alla grandezza, alla localizzazione ed al pattern di drenaggio venoso (Classificazione di Spetzler-Martin). In base a questa classificazione viene assegnato un grado ad ogni MAV, che può variare da 0 a 5 e ad esso corrisponde un rischio di deficit neurologici crescente.
Accertata la diagnosi di MAV, in base alla posizione di questa, possono essere suggeriti i seguenti metodi di cura:
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