Il rene è un organo addominale pari, localizzato in uno spazio denominato retroperitoneo, ovvero fra il peritoneo che riveste gli organi dell’apparato gastroenterico, e la parete posteriore dell’addome, lateralmente al piano cavoaortico e alla colonna vertebrale. È classicamente descritto a forma di fagiolo, con il margine concavo è rivolto verso la colonna vertebrale presentando una fessura, denominata ilo, attraverso cui scorrono l’arteria, la vena renale e la prima parte della via urinaria chiamata pelvi o bacinetto renale che si tubularizza caudalmente conformando l’uretere.
Osservando una sezione longitudinale del rene, si notano due zone: una, più esterna, definita corticale, e quella più interna detta midollare. La porzione midollare è costituita da numerose strutture di forma grossolanamente triangolare, denominate piramidi renali, che convogliano l’urina in strutture chiamate calici renali. Questi, a loro volta, convergono verso Ia pelvi renale. Dalla pelvi, le urine vengono convogliate nell'uretere.
Il tumore del rene è il 3° tumore più frequente dell’apparato urinario con una stima di 13.500 nuove diagnosi/anno (maschi = 9.000; femmine = 4.500) e sono stimati 4.900 decessi (maschi = 3.300; femmine = 1.600) - dati AIRTUM 2020 - e rappresenta il 2-3% di tutte le neoplasie maligne.
Al fumo di sigaretta è attribuibile circa il 40% dei casi nei maschi; l'obesità gioca un ruolo importante nel sesso femminile. Attualmente non sono attivi programmi di screening istituzionali. Non sono validati markers tumorali specifici prognostici e/o predittivi di risposta.
Lo stadio, il grading e l’istotipo restano i fattori prognostici più importanti. Istologicamente il tumore renale si presenta nel 75-80% dei casi con istotipo a cellule chiare, nel restante con istotipo non a cellule chiare di cui il più frequente è il papillare (15%) seguito dal cromofobo (5%), la componente sarcomatoide può sussistere.
Il tumore del rene spesso resta clinicamente silente per la maggior parte del suo corso. In oltre la metà dei casi, infatti, il riscontro è occasionale e nel 55% dei casi è confinato al rene. Questo può dare ragione dell’alto tasso di sopravvivenza globale.
La presenza di sintomi è spesso foriera di malattia avanzata. Nel 25-30% circa si presenta in fase loco-regionalmente avanzata e/o metastatica e, nel 25-30% circa dei casi, la malattia si ripresenta dopo chirurgia con intento curativo. Oltre il 50% dei pazienti diagnosticati in fase precoce guarisce.
La classica triade sintomatologica del tumore renale comprende:
Nel 30% dei casi è possibile riscontrare sintomi associabili ad una “sindrome paraneoplastica” quali ipertensione arteriosa, cachessia, febbricola, calo ponderale, anemia, ipercalcemia.
La diagnosi è molto spesso incidentale, in corso di accertamenti per altre patologie.
Molto di frequente è l’ecografia renale la prima indagine in grado di riconoscere una massa renale sospetta.
Il gold standard diagnostico è tuttora la TC senza e con mezzo di contrasto (mdc) che è in grado di valutare l’estensione e la progressione del tumore, i rapporti con le strutture nobili del rene (ilo vascolare e via escretrice) oltre che la presenza di eventuali adenopatie loco regionali e di metastasi a distanza.
Anche la risonanza magnetica dell’addome con e senza mdc e l’ecografia con mdc sono in grado di dirimere ulteriori dubbi diagnostici.
In casi selezionati è possibile ricorrere a esame bioptico percutaneo eco/TC guidato. Il nostro centro è dotato di una radiologia interventistica di alto livello in grado di supportare qualsiasi indagine diagnostica invasiva.
La scelta dell’opzione terapeutica è personalizzata sulle caratteristiche del paziente e della malattia.
Il miglior percorso terapeutico per il paziente è influenzato da:
La chirurgia è il trattamento standard del tumore del rene localizzato. La nefrectomia radicale consiste nell’asportazione dell’intero rene e nel nostro centro abbiamo la possibilità di eseguire la procedura per via laparoscopica, robotica o con tecnica a cielo aperto per le forme più avanzate vantando la disponibilità di poter eseguire l’intervento in combinata con chirurghi vascolari e cardiochirurghi (neoplasie del rene con trombo neoplastico che infiltra la vena cava / necessità di utilizzo della circolazione extracorporea).
In caso di neoplasie di piccole dimensioni confinate al rene (inferiori ai 10 cm o, in casi selezionati, anche in masse superiori, ma con caratteristiche che consentano la conservazione d’organo) si può optare per la chirurgia conservativa, la tumorectomia renale, che consiste nel rimuovere unicamente il tumore, risparmiando il resto dell’organo.
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