Tutte le sedi del distretto cervico-facciale possono essere coinvolte da patologie neoplastiche ,quindi cavo orale-orofaringe-laringe-fosse nasali-ghiandole salivari- cute del volto.
La patologia neoplastica può essere benigna o maligna. In base al distretto coinvolto potremo avere manifestazioni cliniche diverse, per esempio, Il tumore della laringe si manifesta in genere con un alterazione della voce ( disfonia), l’orofaringe e l’ipofaringe con una difficoltà/dolore alla deglutizione, il cavo orale con la comparsa di un ulcera o una tumefazione in genere dolente, le fosse nasali o l’epifaringe con un ostruzione respiratoria e/o epistassi.
Le manifestazioni cutanee invece sono delle lesioni crostose talvolta dolenti che non guariscono in regioni cutanee esposte al sole.
Di fronte a questi problemi è meglio rivolgersi allo specialista ORl che indirizzerà verso gli approfondimenti diagnostici più opportuni.
Nei casi vi sia il sospetto di patologia maligna lo specialista indicherà gli esami diagnostici indicati per il singolo paziente quali, ad esempio: la biopsia per l’esame istologico, la citologia agoaspirativa ecoguidata oppure TAC, RMN o PET.
La scelta terapeutica specie per le forme complesse viene discussa in sede Multidisciplinare e vede coinvolte le figure professionali di Oncologo, Radioterapista, Radiologo e Otorinolaringoiatra.
I fattori di rischio sono:
I sintomi iniziali delle patologie neoplastiche sono di solito equivoci e comuni, è per questo necessario prestare molta attenzione.
In particolare si individuano:
È in questa fase che la patologia si presenta sottoforma di piccole ferite, gonfiori e ingrossamenti, croste o macchie facilmente sanguinanti.
I sintomi del tumore negli stadi avanzati sono invece molto più evidenti e si identificano come frequenti emorragie, difficoltà nel parlare, deglutire e masticare o difficoltà respiratoria.
Talvolta la comparsa di una tumefazione al collo non dolente è il primo segno clinico di una metastasi da tumore del distretto cervico-facciale.
È importante che tutti i soggetti esposti ai suddetti fattori di rischio osservino regolarmente la loro cavità orale, prestando particolare attenzione ad ogni eventuale e significativa alterazione. L’autoesame ha l’obiettivo di scoprire la presenza di piccole sporgenze, macchie, ulcere e ferite, in particolare quelle che ritardano a rimarginarsi. Anche l’alterazione della voce in soggetti a rischio che perdura per più di 2 settimane o dolore alla deglutizione (odinofagia) sono sintomi che vanno indagati con una visita specialistica otorinolaringoiatrica.
La terapia che viene normalmente utilizzata dallo specialista in otorinolaringoiatria è quella chirurgica che può essere declinata da interventi mininvasivi endoscopici laser sino all’utilizzo di accessi transcutanei ampi in caso di rimozione di grosse neoplasie. La diagnosi precoce come abbiamo visto, permette di intervenire precocemente e limitatamente senza ampie demolizioni.
Per lesioni più complesse , invece, sono necessarie scelte terapeutiche più articolate che vengono esplicitate dal team multidisciplinare dopo gli approfondimenti del caso. Infatti oltre alla chirurgia talvolta è necessaria una integrazione chemio-radioterapica; talune neoplasia la chemio-radioterapia è il golden standard rispetto alla chirurgia.
Ecco perché è importante affidarsi ad un Centro Ospedaliero dove vi sia la presenza team multidisciplinare ma anche tutti quei servizi ( radiologia, medicina nucleare, anatomia patologica ) che permettono la diagnosi ed il follow up della malattia.
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