I tumori cutanei sono più frequenti di quelli di polmone, seno, prostata e colon messi insieme con una incidenza annuale in Italia di quasi 180mila nuovi casi. Secondo le statistiche più recenti, una persona su cinque svilupperà nella vita un basalioma (la forma di cancro della pelle più frequente e meno aggressiva) e i numeri sono in costante aumento. Se scoperte in fase iniziale, da queste malattie si può guarire: è fondamentale osservare con attenzione la propria cute, non aspettare troppo nel consultare il medico se si nota qualcosa di anomalo e esporsi al sole con attenzione per evitare le scottature.
Il carcinoma basocellulare o basalioma il più frequente tumore della pelle ed è dovuto soprattutto all'esposizione eccessiva ai raggi solari e alle scottature che, negli anni, provocano danni al Dna che possono evolvere in tumore. È ritenuto il meno aggressivo dei tumori cutanei perché dà raramente metastasi, ma tende a infiltrarsi a livello locale. Le aree frequentemente colpite sono quelle più esposte alle radiazioni ultraviolette: viso, petto, schiena, braccia o gambe). Come riconoscerlo? Generalmente sono papule rosacee, piccole chiazze rosa, cicatrici biancastre, piccolo bozzi marroncini e leggermente traslucidi o, ancora, come lesioni che non guariscono, sanguinano o appaiono infiammate.
Il carcinoma cutaneo a cellule squamose o spinocellulare è la seconda forma più comune di cancro alla pelle. Può svilupparsi ovunque, ma le aree più colpite sono cuoio capelluto, orecchie, labbra e mani. Anche in questo caso, l'eccessiva esposizione senza sufficienti protezioni ai raggi UV e relativi danni al Dna, è il fattore di rischio principale; può essere più aggressivo del basalioma e nei casi più avanzati, quando non trattato in modo tempestivo, può metastatizzare. Si può riconoscere come una piccola chiazza rosa o rossa, un'escrescenza bitorzoluta, ma soprattutto come una qualsiasi lesione che sanguina o si ulcera senza guarire.
Infine il melanoma che rappresenta il più aggressivo dei tumori cutanei. Ancora una volta i fattori di rischio sono in gran parte legati ad una eccessiva esposizione senza protezione solare, ripetute scottature durante l'infanzia, utilizzo frequente di lampade abbronzanti o lettini solari. Ha maggiori probabilità di svilupparlo chi presenta familiari già colpiti da melanoma o presenta molti nei (più di 100), di cui alcuni atipici, ossia di diametro superiore a 5 millimetri e di forma irregolare. Se riconosciuto, può essere curato con successo, ma se trascurato può diffondersi, anche rapidamente, ad altri organi e tessuti. Si riconosce per le sedi più colpite, gambe e tronco, anche se non di rado colpisce zone poco esposte al sole. Il segnale principale è un neo diverso da tutti gli altri oppure il cambiamento nell'aspetto o la comparsa di un nuovo neo con le seguenti caratteristiche, indicate con la sigla ABCDE:
Il trattamento dei tumori della pelle è preminentemente chirurgico ma si diversifica a seconda del tipo di tumore e della sede colpita. Nel caso del carcinoma basocellulare si può utilizzare la biopsia escissionale con margine di 3 mm o la crioterapia. Se si tratta di un tumore spinocellulare si utilizza l'asportazione chirurgica con margine di 4 mm, mentre nelle forme superficiali si può ricorrere alla diatermocoagulazione o alla crioterapia. La radioterapia è utilizzata in età avanzata o sedi particolari. Infine particolarmente impportante è il trattamento del melanoma dove l'escisssione chirugica deve ottenere margini liberi da malattia da 2 a 5 cm e può associarsi a chemioterapia o bioterapia.
Nel caso di una localizzazione al volto oppure altre aree anatomiche di rilevante impatto nella vita sociale, si può ricorrere all tecnica della chirurgia micrografia di Mohs; essa consente un'asportazione completa dei tumori non-melanocitici (non-melanoma) della cute, grazie ad un preciso controllo microscopico dei bordi e del fondo dei frammenti di pelle asportati. Questo tipo di tecnica permette di raggiungere elevate probabilità di eliminazione dei tumori (99%) senza dover sacrificare eccessive quantità di tessuto sano circostante ottenendo unl danno estetico più limitato rispetto a quello conseguente agli interventi convenzionali.
La chirurgia micrografica di Mohs si differenza da quella convenzionale per un approccio chirurgico sistematico e preciso che si avvale di un particolare sistema di mappatura clinica dei tumori associato ad un esame istologico altrettanto preciso e mirato che consente di verificare, immediatamente dopo ogni asportazione, l'adeguatezza dei margini di escissione in modo da consentire all'operatore di avere un controllo assoluto dell'adeguatezza dell'asportazione
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