sabato 14 maggio 2016
In occasione del suo 7° Convegno presso la sede dell'Ordine dei Medici il gruppo di studio “Brescia Pneumologica” si occuperà del tema dell'appropriatezza applicato alla medicina respiratoria. Il Dott. Carlo Lombardi, pneumologo e allergologo di Fondazione Poliambulanza, aprirà il convegno con una relazione dal titolo “Cosa è l’appropriatezza in medicina”.
"Appropriatezza” è un termine relativamente nuovo per la cultura sanitaria e ancor più per quella giuridica nel nostro Paese e in genere, in tutto il mondo; fino al 1997 né le norme giuridiche né i vocabolari la contemplavano. Appropriatezza è in realtà, e in breve tempo, diventata un principio portante ed un obiettivo prioritario per i Servizi sanitari di molti Paesi in un’ottica di razionalizza-zione e di ottimizzazione della spesa sanitaria. Nel 2000 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito l’appropriatezza come: “Un determinato intervento sanitario viene indicato come appropriato se il beneficio atteso in termini di salute è superiore ai possibili effetti negativi previsti, con un margine sufficiente a giustificarne la scelta” privilegiando anch’essa, in
definitiva, il rapporto beneficio/rischio.
L’appropriatezza in medicina deve considerare almeno tre ambiti:
1) Professionale (clinico): intervento di efficacia provata, prescritto per le indicazioni cliniche
riconosciute e con eventi avversi accettabili rispetto ai benefici.
2) Organizzativo: intervento erogato in condizioni tali (setting assistenziale, professionisti coinvolti) da richiedere una ragionevole e sostenibile quantità di risorse.
3) Temporale: l’intervento è adeguato in termini di tempo rispetto all’esigenza specifica.
Dall’incontro tra la domanda espressa (necessità) e l’offerta resa disponibile scaturisce l’utilizzo appropriato di un bene o di un servizio volto a migliorare lo stato di salute. L’appropriatezza, quindi, prevede il corretto utilizzo da parte degli agenti della domanda dell’offerta resa disponibile. L’appropriatezza andrà considerata anche in funzione delle particolarità del singolo paziente; aspetti clinici,prognostici e di qualità della vita possono definire parametri diversi di appropriatezza.Tra i parametri clinici andrà valutato il bisogno terapeutico specifico del paziente in rapporto alla diagnosi clinica. La valutazione dell’intensità e della durata del trattamento in rapporto al profilo clinico complessivo del paziente (gravità della patologia e comorbilità) darà indicazioni utili per plasmare l’appropriatezza in funzione del decorso clinico della malattia. Infine, in un’ottica di qualità di vita per il paziente e/o per i caregivers, andrà sempre considerato il grado di preferenza individuale per le possibili alternative di cura. L’appropriatezza andrà considerata anche in funzione dell’offerta farmacologica disponibile. L’appropriatezza interesserà quindi tutti i livelli di assistenza: i servizi e le prestazioni erogate, dall'assistenza ospedaliera a quella specia- listica, dai programmi di screening all'assistenza farmaceutica. Aumentare l’appropriatezza è un obiettivo auspicato e condiviso dai diversi portatori di interesse in ambito sanitario: i pazienti e altri attori coinvolti in prima persona dalla malattia (familiari),nonché i medici e gli altri professio-nisti della salute (infermieri), gli amministratori e coloro che provvedono al finanziamento del be-ne o del servizio (SSN e gestori della sanità privata).
Il 10 Maggio alle ore 12.00 si terrà a Palazzo Loggia la conferenza stampa del Convegno, a cui parteciperà anche il Dott. Carlo Lombardi.
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