In alcuni casi un defibrillatore può salvare la vita: Poliambulanza lo dona al Polo Culturale diocesano di via Bollani a Brescia

In alcuni casi un defibrillatore può salvare la vita: Poliambulanza lo dona al Polo Culturale diocesano di via Bollani a Brescia

venerdì 18 ottobre 2024

Fondazione Poliambulanza ha donato un defibrillatore DAE al Polo Culturale della Diocesi di Brescia di via Bollani, un luogo di grande affluenza quotidiana. La consegna ufficiale è avvenuta stamani alla presenza del Direttore Generale Marcellino Valerio e del responsabile del servizio di Ingegneria Clinica Marco Ragazzini dell’Ospedale non profit bresciano, dell’Economo della Diocesi Paolo Adami e del Responsabile dell’Ufficio per la Scuola della Diocesi di Brescia, Davide Guarneri

Garantire la disponibilità dei dispositivi defibrillatori automatici (DAE) in luoghi pubblici è fondamentale per poter rispondere in situazioni di emergenza, come un arresto cardiaco improvviso: un soccorso tempestivo e corretto può salvare la vita. Avere un defibrillatore in uno spazio di grande affluenza come il Polo Culturale Diocesano di via Bollani, che ospita lo Studio Teologico Paolo VI, la Biblioteca diocesana, la Scuola di musica di Santa Cecilia, alcuni corsi UNIBS, oltre ad altri Uffici collegati alla Diocesi stessa era quindi importante.

In tema di cultura del pronto intervento, Poliambulanza si occupa anche di formazione, offrendo corsi specifici rivolti non solo al personale sanitario ma anche ai cosiddetti “laici” incentrati sulle manovre di rianimazione e sull’utilizzo del DAE. Questi corsi, organizzati dalla Scuola di Alta Formazione Educazione e Ricerca (SFERA) di Poliambulanza, sono pensati per fornire una preparazione adeguata a tutti, affinché chiunque possa sentirsi in grado di agire correttamente in caso di emergenza. Sfera è centro accreditato IRC-PAD AREU ed eroga circa 50 corsi all’anno di Rianimazione Cardio Polmonare, arrivando a formare, annualmente oltre 1000 persone.

Si auspica una diffusione sempre più capillare di questi dispositivi e di persone adeguatamente formate affinché le nostre comunità siano più sicure, soprattutto nelle emergenze sanitarie “tempo-dipendenti” come quelle legate al cuore.