martedì 08 settembre 2020
L’asta sportiva di beneficenza We Run Together si conclude con un’emozionante udienza con il Santo Padre, che ha aderito personalmente all’iniziativa. Grazie alla straordinaria adesione di oltre 150 atleti, sono stati raccolti 100.000€, donati al personale sanitario di due ospedali di Brescia e Bergamo, in prima linea nella lotta contro il Covid.
“Insieme, il 20 maggio scorso, abbiamo lanciato l’iniziativa sportiva solidale We Run Together, come sostegno e ringraziamento per due realtà in prima linea nell’assistere i malati di coronavirus: l’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo e la Fondazione Poliambulanza di Brescia. Oggi una rappresentanza del loro personale è qui presente. Benvenuti! E salutando voi, saluto tutti i vostri colleghi d’Italia e del mondo intero, che lavorano con sacrificio accanto ai malati. Dio vi renda merito per il vostro impegno!”
È con queste parole che Papa Francesco ha aperto, nella mattina di sabato 5 settembre, l’udienza al quale hanno partecipato i diversi attori coinvolti nell’iniziativa di solidarietà “We Run Together – Simul Currebant”, lanciata lo scorso 20 maggio - proprio dal Santo Padre – per raccogliere fondi a favore del personale di due ospedali di Brescia e di Bergamo, in prima linea nella lotta contro il Covid. Con questo emozionante incontro, si conclude infatti l’asta di beneficenza sportiva organizzata da Athletica Vaticana, il gruppo sportivo Fiamme Gialle della Guardia di Finanza, il “Cortile dei Gentili” e Fidal-Lazio: grazie alla straordinaria adesione di numerosissimi atleti, anche paralimpici, sono stati raccolti 100.000€, che saranno devoluti agli infermieri, tecnici e operatori sanitari, che negli scorsi mesi si sono dedicati ad assistere i malati di Coronavirus.
“In effetti – ha ricordato Francesco - l’iniziativa We Run Together ha fatto incontrare sullo stesso piano di dignità umana e sportiva campioni famosi e altri campioni che portano una disabilità e che così fanno onore allo sport. Uno sport inclusivo, fraterno, capace anche di guarire ferite, di costruire ponti, costruire amicizia sociale. Questo, soprattutto per i più giovani, è un messaggio eloquente.”
Accompagnati dal cardinale Gianfranco Ravasi, erano presenti all’udienza del 5 settembre 6 degli oltre 150 protagonisti dello sport che hanno sostenuto personalmente l'asta solidale: Nicole Orlando, atleta con Sindrome di Down, più volte campionessa del mondo di atletica; Daniele Cassioli, atleta non-vedente, 25 volte campione del mondo di sci nautico; Monica Contrafatto, atleta con amputazione a una gamba in seguito a un attentato in Afghanistan; Valerio Aspromonte e Carolina Erba (con il loro bambino, Leone, di 3 anni), campioni olimpici e mondiali di scherma che per We Run Together hanno aperto la porta di casa a una famiglia di Bergamo. Con loro anche Manuela Olivieri Mennea, moglie di Pietro Mennea, figura emblematica dei valori sportivi, morto nel 2013.
“Desidero ringraziare tutti gli sportivi che hanno aderito con grande entusiasmo e generosità a questa nostra gara solidale”, ha detto il Card. Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, presentando la delegazione al Santo Padre. “We Run Together è stata una testimonianza concreta dei veri valori dello sport, come la gratuità, e della bellezza e dell’importanza del dare più che del ricevere. Infatti, il “motto” della nostra asta sportiva di beneficenza è stato anche “simul currebant”, correre insieme, sostenendosi l’un l’altro. Proprio come accadeva nel Vangelo (cfr Gv 20,3-6), quando il giovane discepolo Giovanni, correndo al sepolcro di Gesù la mattina della Resurrezione, attende e cede il passo a Pietro, rimasto indietro perché più anziano.”
Insieme al Santo Padre - che ha personalmente donato quattro oggetti - hanno, infatti, partecipato all’iniziativa, offrendo cimeli autografati ed esperienze sportive: Beppe e Carmine Abbagnale, Valerio Aspromonte, Stefano Baldini, Nino Benvenuti, Federico Bernardeschi, Enrico Berrè, Leonardo Bonucci, Thiago Braz Da Silva, Luigi Buffon, Samuele Burgo, Luigi Busà, Tania Cagnotto, Martina Caironi, Niccolò Campriani, Daniele Cassioli, Giorgio Chiellini, Cristina Chirichella, Sebastian Coe, Chiara Coltri, Monica Contrafatto, Yeman Crippa, Simone De Maggi, Roberto Di Donna, Paulo Dybala, Fabrizio Donato, Carolina Erba, Arianna Fontana, Daniele Garozzo, Kristian Ghedina, Odette Giuffrida, Sofia Goggia, Marcin Gortat, Alejandro Papu Gomez, Mary Keintany, Christof Innerhofer, Lorenzo Insigne, Carolina Kostner, Assunta Legnante, Andrea Lo Cicero, Matteo Lodo, Noah Lyles, Stefano Maniscalco, Annalisa Minetti, Andrea Minguzzi, Sara Morganti, Federico Morlacchi, Sandi Morris, Manfred Mӧllg, Manuela Mӧllg, Francesco Moser, Nicole Orlando, Antonella Palmisano, Giulio Maria Papi, Federica Pellegrini, Flavia Pennetta, don Vincenzo Puccio, Giulia Quintavalle, Davide Re, Cristiano Ronaldo, Massimiliano Rosolino, Antonio Rossi, Giada Rossi, Clemente Russo, Peter Sagan, Katerina Stefanidi, Gianmarco Tamberi, Oney Tapia, Ruggero Tita, Filippo Tortu, Francesco Totti, Giusy Versace, Giuseppe Vicino, Bebe Vio, Alessandra Vitale, Dorothea Wierer, Sara Vargetto, Blanka Vlasic, Alex Zanardi, Javier Zanetti, Nicolò Zaniolo e Ivan Zaytsev.
Hanno partecipato, inoltre il Comitato Olimpico Internazionale, il Milan, la Juve, la Lazio, la Roma, la Fiorentina, il Brescia Calcio, Ferrari, Lamborghini, Armani, gli Harlem Globetrotters, Luna Rossa e gli equipaggi della America's Cup e della Vuitton Cup. E Pietro Mennea e Felice Gimondi sono stati ricordati con suggestivi amarcord.
In rappresentanza di tutto il personale medico ed ospedaliero – che Papa Francesco ha ringraziato personalmente per l’instancabile lavoro svolto durante l’emergenza sanitaria - erano presenti, per l'ospedale bergamasco il direttore generale Maria Beatrice Stasi, che ha avuto il virus; il direttore sanitario Fabio Pezzoli, che ha seguito ogni fase di attività dell’unità di crisi ed è sicuramente un testimone privilegiato per attività e per aver a sua volta contratto il Covid; e Simonetta Cesa, direttore delle professioni sanitarie (infermieri, operatori tecnici e sanitari, personale riabilitativo) e artefice con il suo staff del grande lavoro per allestire i reparti-Covid e per la formazione del personale per trattare i pazienti bisognosi di ossigeno. Anche lei ha vissuto personalmente l’esperienza del virus.
A rappresentare l'ospedale bresciano erano presenti il presidente Mario Taccolini; l'infermiera di terapia intensiva Stefania Pace, coordinatrice del servizio infermieristico, che ha lavorato in corsia per tutta l'emergenza e in prima linea nell’ordine professioni infermieristiche per far sì che agli infermieri vengano riconosciute più dignità e diritti; e Paolo Terragnoli, direttore del pronto soccorso, presente in ospedale durante l’emergenza 24 ore su 24 per settimane.
Il Prof. Mario Taccolini, Presidente di Fondazione Poliambulanza, al termine dell’udienza ha commentato: “È un singolare privilegio, come pure una felicissima circostanza per Fondazione Poliambulanza, l'Istituto Ospedaliero Bresciano, partecipare all’udienza con il Santo Padre, parteciparvi anche in qualità di destinataria – insieme all’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo - del ricavato proveniente dall’asta benefica We Run Together. Desidero pertanto esprimere, a nome del nostro ospedale, con sincero affetto filiale, il più vivo ringraziamento a Papa Francesco per l'onore e il riconoscimento che ci ha accordato. Nella presente occasione mi è particolarmente caro rilevare come il significato profondo e preminente della cura si esplichi proprio nel superamento di ogni diseguaglianza, in una presa in carico inclusiva e particolarmente attenta del paziente, in coerenza con l'ispirazione cattolica - che da sempre contraddistingue la quotidianità del nostro ospedale - e nel rispetto rigoroso della deontologia medica. Quest’anno, sebbene We Run Together non abbia potuto essere realizzata fisicamente, ha comunque raggiunto il fine che si prefiggeva. E questo ci insegna che è possibile e doveroso correre fianco a fianco, anche quando bisogna rispettare le distanze, perché le barriere sono fittizie e l’uomo, la persona nella sua integralità, indipendentemente dalla provenienza geografica, dai connotati sociali e dalla presenza o meno di disabilità, è partecipe di un destino comune. Mai come la drammatica vicenda pandemica ce lo ricorda. Ed allora, quali destinatari del ricavato di We Run Together, il nostro impegno si esprimerà, ulteriormente ed ancora una volta, nel curare, assistere e restituire una qualità di vita dignitosa a qualunque persona, prima ancora che paziente, decida di accedere al nostro ospedale”.
Maria Beatrice Stasi, Direttore Generale del Papa Giovanni XXI, aggiunge: “Questa iniziativa ha saputo unire la competizione agonistica con la solidarietà, l'impegno sportivo con la voglia di correre insieme uniti verso lo stesso obiettivo. E' un po' quello che abbiamo fatto anche a Bergamo. Tutti uniti, ci siamo rimboccati le maniche. Trattenendo a fatica il dolore abbiamo pensato a salvare quante più vite umane possibile. E ora, con lo stesso impegno, ci stiamo risollevando. Per questo, tra tutte le manifestazioni di vicinanza che sono arrivate da ogni parte al nostro personale medico, infermieristico e a tutti i nostri operatori, la donazione di oggi è di quelle speciali. Il nostro sincero ringraziamento va ad Athletica Vaticana e tutti gli organizzatori di questa iniziativa di beneficenza: il Gruppo sportivo Fiamme Gialle della Guardia di Finanza, il "Cortile dei Gentili" e la Federazione Italiana di Atletica Leggera, Fidal-Lazio. Ma l'incontro di oggi ha assunto anche altri significati. Le parole del Santo Padre ci hanno davvero confortato dopo mesi così duri e tristi. Ci ha aiutato a riflettere sui valori autentici del nostro impegno come professionisti in sanità. A lui abbiamo promesso che faremo arrivare ai nostri medici, infermieri e operatori tutta la forza spirituale e il calore umano che abbiamo ricevuto in questo emozionante incontro”.
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