mercoledì 26 giugno 2019
Tra le 15 strutture migliori a livello nazionale per interventi di cardiochirurgia, chirurgia generale, chirurgia vascolare, neurochirurgia e ortopedia. È così che si colloca Fondazione Poliambulanza secondo i dati dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (AGENAS), per gli anni di riferimento 2015-2017.
Il nostro ospedale occupa, infatti, il primo posto in Italia per gli interventi di by-pass aortocoronarico e per asportazione del tumore maligno dello stomaco, con un rischio di mortalità a 30 giorni pari allo 0%.
Si conferma inoltre assoluta eccellenza anche negli interventi per tumori maligni del retto e del fegato con un rischio di mortalità a 30 giorni dall’operazione, ancora una volta, pari allo 0%.
Poliambulanza occupa le prime posizioni anche per gli interventi di ricostruzione per tumore invasivo della mammella (2° in Italia), per tumore maligno del pancreas (10° in Italia), per la rapidità di intervento, entro le 48 ore, in occasione di fratture del collo del femore (13° in Italia e 2° in Lombardia) e per i tempi di attesa per intervento chirurgico a seguito della frattura di tibia e perone (4° in Italia e 1° in Lombardia).
Ottime prestazioni a livello nazionale e per la media di Brescia anche per quanto riguarda gli interventi alle valvole cardiache (rischio di mortalità a 30 giorni dello 0.71% vs 1,69% ATS Brescia), di amputazione (rischio di mortalità a 6 mesi dal ricovero dello 0% vs 8,84% ATS Brescia) e rivascolarizzazione (rischio di mortalità a 6 mesi dal ricovero del 6,31% vs 13,71% ATS Brescia) agli arti inferiori per malattie alle arterie in stadio avanzato e per tumore cerebrale (rischio di mortalità a 30 giorni dell’1,21% vs 2,1% ATS Brescia).
I dati del Bilancio Sociale
Ottimi anche i dati che emergono dal Bilancio Sociale, documento che riassume i principali risultati dell’attività del 2018. I pazienti ricoverati sono stati 31.572, (-1% rispetto al 2017) per un totale di oltre 154.000 giornate di degenza. Le operazioni chirurgiche eseguite ammontano a 19.400. Sono stati realizzati 920 interventi di protesica maggiore in ortopedia, 500 di cardiochirurgia, circa 1.700 di chirurgia oncologica maggiore. 1.700 è il numero di casi con diagnosi principale urgente, 630 i casi di infarto del miocardio trattati, 1.400 le procedure di emodinamica, 650 quelle di elettrofisiologia e 120 le sostituzioni di valvola aortica con tecnica mininvasiva (TAVI).
Per l’attività ambulatoriale complessivamente sono stati registrati circa 409.000 accessi: 74 mila sono riferibili al servizio di radiologia e diagnostica per immagini, 72 mila al servizio di laboratorio analisi, 17 mila al servizio di endoscopia digestiva, 19 mila al servizio di anatomia patologica e 3 mila ai Consultori Cidaf acquisiti nel 2017.
400 sono stati i casi di malattie cerebrovascolari trattati e per la maggior parte si riferiscono a ictus ricoverati in Stroke Unit. Nell’anno passato, sono nati 2.703 bambini in Poliambulanza.
Cresce di un ulteriore 2% il numero di accessi al Pronto Soccorso di Poliambulanza, circa 85.600, con una media di 235 accessi al giorno. Oltre al numero assoluto risultano in aumento del’12% i codici rossi trattati (la media è di 5 codici rossi al giorno).
I ricavi totali dell’Istituto sono aumentati del 3% rispetto al 2017, per un totale di 179 milioni. L’ 89% del fatturato proviene dal servizio sanitario nazionale, il 9% da pazienti privati e il 2% da altre fonti. Circa il 63% dei ricavi provengono dall’attività di ricovero, il 24% dall’attività ambulatoriale ed il 13% da altre voci di ricavo. A questi si aggiungono circa 5 milioni di euro di attività non finanziata (di cui 3 milioni su l’attività di ricovero e 2 milioni sull’attività ambulatoriale) perché superiore al tetto di risorse contrattualizzato.
Nel 2018 sono stati investiti circa 5 milioni di euro, la parte più significativa per gli investimenti ordinari, a cui si sommano gli investimenti straordinari connessi al Progetto Area Sud ed alla Nuova Piastra Multifunzione, per un investimento totale nell’ultimo triennio superiore ai 30 milioni di euro.
Per quanto riguarda invece i lavoratori: i collaboratori in servizio sono 1.949, il 92% dei quali assunti con contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato. La spesa per il personale ammonta a circa 106 milioni di euro e rappresenta il 62% del totale dei costi.
Attraverso Poliambulanza Charitatis Opera Onlus (PCO) sono stati raccolti circa 70.000 euro attraverso donazioni di privati cittadini, enti e imprese e portati avanti progetti nazionali ed internazionali (Burundi e Guinea Bissau) e su interventi di aiuto quotidiano a pazienti indigenti.
Anche lo scorso anno l’attività di ricerca del Centro di Ricerca E. Menni (CREM) si è concentrata sulle cellule staminali isolate dai tessuti placentari, oggetto di importanti pubblicazioni e presentazioni a livello internazionale. Risultati promettenti sono stati raggiunti in modelli animali che aprono auspicabili prospettive future per un utilizzo di queste cellule in clinica nel settore della medicina rigenerativa. Oltre a tale attività, vanno considerati i contributi scientifici dei nostri specialisti a convegni, congressi nazionali e internazionali, oltre alle pubblicazioni scientifiche.
Il messaggio del Presidente di Poliambulanza
“Nonostante le indubbie difficoltà che il contesto economico e sociale, nazionale e locale, deve affrontare costantemente, e talvolta imprevedibilmente, si conferma la solidità e la crescita di Poliambulanza - afferma il prof. Mario Taccolini, Presidente di Fondazione Poliambulanza. - Siamo sempre più consapevoli che il nostro patrimonio più fecondo sia rappresentato dalle ragioni ideali, dall’identità e dallo spirito originario, dalle competenze sempre più innovative acquisite nel corso del tempo, dalla determinazione e dalla tenacia nell’affrontare le sfide quotidiane, come pure prevedendo e immaginando accortamente e responsabilmente gli scenari futuri, ma anzitutto e soprattutto dalle persone, dalle donne e dagli uomini che, a diverso titolo, con molteplici e peculiari attitudini e talenti, partecipano coralmente alla costruzione sì del presente, ma ancor più, del futuro della nostra Poliambulanza”.
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